87. Aneddoti di Tango Vissuto
“Una Mirada a Metà”
Chi è stato a Buenos Aires lo sa: in milonga, i codici contano quanto il tango stesso. Non si invita a voce, non si tocca la spalla, non si fa cenno con la mano. L’invito avviene con la mirada e il cabeceo — un’intesa silenziosa, sottile, ma chiarissima tra occhi che si cercano. In uno degli Encuentros a cui partecipai — eventi internazionali dove si balla con i codici porteñi, in abbraccio chiuso, senza esibizionismi, senza ganci o voleos — vissi una situazione singolare. Ero seduto al mio tavolo, di fronte a me la fila ordinata delle donne. I miei occhi cercavano, attenti, rispettosi. Incrociai uno sguardo. Due occhi fermi sui miei. Sorrisi, cabeceai. Lei sorrise, accennò con segno del capo. Mi alzai, senza mai smettere di guardarla, ma appena feci un passo… lei si voltò dall’altra parte. Mi sedetti di nuovo, convinto di aver sbagliato destinataria. La tanda successiva, la stessa scena. Stesso sguardo. Stesso sorriso. Altro cabeceo. Altro sorriso di risposta. Mi alzai, sperando che questa volta fosse tutto chiaro. Lei si voltò di nuovo. E di nuovo mi sedetti, un po’ confuso, un po’ amareggiato. La situazione si ripeté, al punto da sembrare quasi un gioco o uno scherzo. Ma non sentivo ironia nei suoi occhi, semmai qualcosa di teneramente esitante. La vidi alzarsi per andare al bar. Decisi di seguirla. «Scusa l’impertinenza,» le dissi con tono gentile, «ma… non capisco. Vuoi ballare con me oppure no?» Lei sorrise, con dolcezza, quasi imbarazzata. «Sì, certo che voglio ballare con te. Ma non capisco perché ti rimetti sempre a sedere dopo il cabeceo!» «Perché ti giri dall’altra parte, pensavo non fosse per me…» Abbassò lo sguardo, poi lo rialzò, sincera. «Erano tutte per te le miradas. Ma sono timida… non riesco a mantenere lo sguardo fisso troppo a lungo.» Le sorrisi. Ci dirigemmo verso la pista e ballammo. Fu una tanda piena di rispetto, delicatezza, e qualcosa di ancora acerbo ma autentico. Durante il chamuyo cercai di spiegarle quanto fosse importante quel contatto visivo. «Vedi, mantenere lo sguardo è fondamentale. Serve a confermare che quella mirada, quel segnale, era proprio per me. Non è solo la donna a poter fraintendere… anche l’uomo può sbagliare. Se ti volti, posso pensare che stessi guardando qualcun altro. Quel filo va tenuto teso fino in fondo, altrimenti si spezza prima ancora dell’abbraccio.» Rossana oggi è una grande milonguera, sicura di sé. Ma ogni volta che la invito, c’è ancora quella lieve esitazione, quel battito d’ali nello sguardo che non ha mai perso la sua poesia.
Giordano Ricciardi, insegnante e musicalizador di Tango Argentino (Contatto: +39 333 465 9797)
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