Che cos’è il Dan Tian della medicina cinese e in che modo si relaziona allo yoga?

-Che cos’è il Dan Tian della medicina cinese e in che modo si relaziona allo yoga?

Nella medicina tradizionale cinese, il Dan Tian è il luogo nel corpo dove il Chi o energia vitale, viene conservato e accumulato, per poi venire irradiato nei diversi meridiani del corpo. Si compone di due ideogrammi: Dan (丹) che viene tradotto con Rosso, Pillola, Polveri farmaceutiche; Tian (田) che viene tradotto con Campo, Appezzamento, Terreno Coltivato. Questa è l’interpretazione che ne dà Huai-chin Nan: “Dan significa la pillola dell’immortalità. Tian significa un campo.” Altri lo traducono come “campo dell’elisir” o campo del Cinabro. Questo elemento di fisiologia della Medicina tradizionale cinese proviene dalle antiche teorie cinesi ed è diventato parte fondamentale delle idee su cui si basa l’Alchimia Interiore (内丹 , Neidan) di Ge Hong (circa 283-343): “ il corpo è suddiviso in tre aree, ciascuna delle quali presenta un fulcro detto Campo del Cinabro, dove risiede l’ipostasi dell’Uno primigenio: il Campo del Cinabro superiore coincide con un’area della testa, dove si trova un palazzo denominato niwan; il Palazzo Scarlatto si colloca invece al centro, nel cuore, dimora del Campo del Cinabro mediano; sotto l’ombelico, due o tre pollici in basso, si trova, infine, il Campo del Cinabro inferiore, detto anche Porta della vita (o del destino).”

Oggi la parola Dantian indica tre punti ben precisi nel corpo umano: 1. il Dantian superiore (Shang Dantian) , localizzato tra le sopracciglia nel centro della testa, sede dell’energia spirituale o Shen (da cui il nome di Shen Dantian). Questo campo superiore nella visione interiore del corpo Taoista è un luogo abitato da spiriti celesti, con nove “paradisi” dominati da altrettanti imperatori celesti. Al centro campeggia il Palazzo Niwan (traducibile con Pastiglia di Fango); 2. il Dantian medio (Zhong Dantian), posto in corrispondenza dello sterno, sede del soffio o Qi (Qi dantian). Si trova nel punto centrale del torace all’altezza del petto. Questo campo centrale nella visione interiore Taoista, è situato nel Palazzo Rosso Scuro o Purpureo (Jianggong 绛宫, spesso reso con Palazzo Scarlatto), cioè il cuore. In questo luogo l’infante infila le perle, descrizione poetica che potrebbe designare o le sette stelle (Qixing) dell’Orsa Maggiore, oppure le ingestioni di saliva. Infatti lo spirito preposto a questo campo ha la capacità di trasformare la saliva in sangue. Il campo mediano è anche detto Palazzo del Sud (Nangong), Camera Spirituale (Shenshi). Lo spirito che vi dimora viene detto Origine del Cinabro (Danyuan) o Guardiano degli Spiriti (Shouling); 3. il dantian inferiore (下丹田, Xia Dantian), che individua il centro di gravità corpo posto nell’addome, approssimativamente a tre o quattro dita sotto l’ombelico, all’origine dell’essenza vitale o Jing(Jing dantian). Questo campo inferiore nella visione interiore del corpo Taoista è un luogo paragonato a un campo coltivato dal bue di ferro che vi semina la moneta d’oro. Questa immagine sta a simboleggiare la trasformazione del “grano” di cinabro in Embrione Immortale. Tale trasmutazione avviene seguendo il corso delle Quattro Stagioni e nel segno del Fuoco. La Milza o Corte Gialla (Huangting) ha una posizione centrale in questo campo e governa le stagioni. Lo spirito legato a quest’area si chiama Dimora Permanente (Changzai) e Arresto delle Anime Celesti (Hunting).

A tali punti non corrisponde alcun organo, pur essendo essenziali nella medicina tradizionale cinese, la quale ritiene che l’organismo sia costituito da una somma di elementi fisici, energetici e spirituali: il Cinabro è, infatti, un minerale dall’aspetto rossiccio (ancora oggi fonte principale di mercurio) che nell’alchimia cinese è la materia prima della pietra filosofale; il termine campo è, invece, mutuato dal vocabolario agricolo e richiama l’idea di coltivazione. Si ritiene che concentrando il Qi nel Dantian Inferiore, si apporti beneficio allo stato di salute.

Il Dantian ed il Qigong

In Cina sono stati condotti degli esperimenti con l’utilizzo dell’Agopuntura, del Qigong (attraverso il controllo mentale) e altre pratiche di Medicina tradizionale cinese, che hanno dimostrato come la stimolazione del Dantian inferiore, influisca in maniera positiva sul sistema nervoso, sull’apparato endocrino e sui cosiddetti organi interni. Il Dantian superiore svolge la sua funzione tramite lo Shen, cioè favorisce questi processi tramite la concentrazione mentale, che deve essere utilizzata per entrare in uno stato di quiete che incrementa il benessere mentale. «Mantenendo la concentrazione sul Dantian e allontanando dalla mente i pensieri che sviano l’attenzione, create un centro di eccitazione nella corteccia cerebrale e a poco a poco rafforzatelo, intensificando contemporaneamente l’inibizione in altre parti della corteccia. Tale procedimento contribuisce alla formazione di una sorta di inibizione protettiva che è di grande valore terapeutico.» (Cen Yefang, I fondamenti del Qigong, p.34)

-La respirazione nella medicina tradizionale cinese

Nel Quigong, così come nelle arti marziali cinesi, si vuole far scendere il Qi nel Dantian (inferiore), tramite la respirazione. Ciò significa che consapevolmente devo cercare di utilizzare pienamente la capacità polmonare per abbassare il diaframma, dando l’impressione di aver riempito l’area del Dantian e di avere effettivamente fatto scendere lì il Qi. Naturalmente ciò causa un miglioramento delle facoltà respiratorie e determina un massaggio degli organi interni. Secondo gli orientali (prevalentemente in Cina) il polmone è il “tetto degli organi”, una sorta di coperchio posto alla sommità della cavità toracica. Viene definito il maestro del soffio poiché assume l’aria esterna e attraverso la respirazione controlla il flusso dell’energia vitale (QI) nell’intero organismo. In relazione al QI il polmone opera con due diverse attività: discendente e liquefacente o circolante e disseminante. Così allo stesso modo attraverso le narici il polmone elimina l’aria “impura”, le impurità eteree individuali. Ogni atto respiratorio si compone di una fase inspiratoria dal polmone al rene ed una espiratoria dal rene al polmone. I polmoni regolano la via delle acque, cioè diffondono l’acqua (i liquidi) e la fanno scendere verso il basso; nella fase discendente il polmone porta i liquidi in basso e nel bacino (crogiolo della yuanqi) e qui l’acqua si trasforma in vapore che risale in alto ad umidificare i polmoni. E’ naturale, quindi, che in caso di esaurimento dell’energia primordiale (QI) nei soggetti anziani, ammalati, deboli ecc. i polmoni si seccano con accumulo di espettorato. Inolre, se il polmone non diffonde in basso i liquidi, si potrebbero avere problemi urologici.

Riassumendo, secondo la MTC i polmoni sono l’origine superiore dell’acqua e tutti gli edemi del viso e della parte superiore del corpo sono dovuti a sue disfunzioni; il polmone governa l’esterno del corpo (l’organo più grande) e gestisce la salute della cute ed annessi: se il QI è insufficiente la pelle è secca ed opaca, poco resistente ai traumi ed alle infezioni e si rimargina con difficoltà.

Il polmone si apre nel naso e la gola è definita “porta dei polmoni”; le corde vocali sono definite “casa dei polmoni” e pertanto afonie, laringiti, corditi e rinofaringiti acute sono spesso legate a deficit del QI del polmone.

Nel polmone risiede il soffio essenziale dell’istinto di vita dello spirito di conservazione, spirito attivo durante tutta la gravidanza e la cui forza si esprime nell’urlo del neonato all’espansione del polmone, spirito torbido legato alla madre, alla terra, al sangue, che ci dona la voglia di respirare, mangiare e di soddisfare tutti gli istinti più elementari che ci tengono in vita.

-Autocoscienza della respirazione

Come si può vedere, la medicina cinese da la stessa importanza al respiro dello Yoga, sebbene lo classifichi in modo leggermente diverso. Oggigiorno la maggior parte delle persone ha dimenticato proprio come respirare, nel senso che respira solo con una minima parte dell’apparato preposto, aumentando lo stress a cui il corpo è sottoposto, e perdendo progressivamente in salute.

Fortunatamente la consapevolezza può essere riconquistata, per tornare ad essere parte integrante del nostro modo d’essere, di agire, sentire e pensare. Possiamo respirare facendo fare ciò che desideriamo al nostro respiro, oppure ignorarlo lasciando che il corpo inizi istintivamente a respirare.

Dobbiamo riportare al nostro stato di consapevolezza un’intera area di noi stessi che avevamo rimosso; abbiamo agito come se questa funzione non esistesse ed ora occorre reintegrarla progressivamente con la nostra cognizione in modo che il processo del respiro divenga una vera dimensione di noi stessi; solamente con la consapevolezza costante e l’esperienza acquisita saremo in grado di capire (scoprire) ciò che accade quando respiriamo. Esercizi come la respirazione addominale, oppure quella organismica, la visualizzazione ed il controllo mentale della respirazione daranno il risveglio di un’intera parte di noi, di un aspetto completamente nuovo del nostro esistere di cui non c’eravamo mai resi conto.

-Concentrazione sul Dantian

L’efficacia di questa meditazione sta nella possibilità di riallineare in pochi minuti il centro del corpo fisico.

Secondo la medicina cinese, siamo fatti di tre corpi diversi : Corpo Fisico, Corpo Emotivo, Corpo Mentale ognuno dei quali ha il suo centro di gravità. Questa meditazione, riallinea in pochi minuti il centro per donarti nuovamente il sollievo di un corpo allineato.

Cito di seguito un testo del Maestro Sheng Yen (traduzione a cura di Yô Ung sûnim, monaca della Comunità Bodhidharma)

“Nel corpo umano vi sono vari centri di energia, la concentrazione sui quali può produrre sensazioni ed esperienze potenti… Nella tradizione cinese spesso parliamo di tre Dantian – “campi di cinabro” o “campi dell’elisir”. Il Dantian superiore è situato approssimativamente tra le sopracciglia. Il medio è sopra il diaframma, grossomodo tra i capezzoli. Il Dantian inferiore è appena sotto l’ombelico. Si possono fare anche ulteriori suddivisioni di questi punti. In risposta a situazioni differenti, ci si può concentrare su Dantian differenti. All’inizio, quando focalizzare l’attenzione è difficile, o se si tende ad assopirsi, ci si può concentrare sul Dantian superiore. È tuttavia meglio non praticare in questo modo troppo a lungo, altrimenti potrebbero sorgere sensazioni spiacevoli. Poiché è difficile osservare questo punto, visualizzare una fresca luce che si irradia dal Dantian superiore può essere d’aiuto. Andando avanti nella pratica, si può avere la sensazione che testa e corpo divengano nient’altro che una luce radiante.

Se ci si sente stanchi o deboli o se concentrarsi sul respiro diventa difficile, si può osservare il Dantian intermedio. Bisogna considerarlo non come una parte del corpo ma come una luna. All’inizio, si visualizza come se fosse una piccola luna lontana e situata profondamente dentro il petto. Andando avanti nella pratica, la luna diventa sempre più grande finché non riempie l’intero petto ed il corpo. Alla fine, può crescere fino ad includere il mondo intero, cosicché meditante ed ambiente divengono un’unica luna. Questa luce o luna non deve essere percepita come qualcosa di esterno con cui si cerca di fondersi; la luce o luna devono venire dall’interno. Alla fine, qualunque sensazione corporea a parte questa pura luce si dissolverà e rimarrà solo lo splendore della luna.

Meditando sul Dantian inferiore la pratica differisce per uomini e donne. Gli uomini devono osservare un punto a tre dita di distanza dall’ombelico. Se l’attenzione viene spostata in un punto più in basso, questo può determinare eccitamento sessuale. Questo fenomeno, può non verificarsi subito, ma, man mano che la pratica si sviluppa e la salute migliora, può accadere. Le donne non devono meditare su alcun punto troppo distante dall’ombelico, né praticare la concentrazione sul basso Dantian per un periodo molto lungo.Usando questo terzo metodo, l’addome si rilasserà naturalmente ed il respiro tenderà a scendere velocemente verso il basso addome. Ciò può avere numerosi effetti positivi sul corpo e la personalità. Per coloro che tendono ad essere ipernervosi od irritabili, o per coloro che sono insicuri e troppo timidi, questo metodo può apportare cambiamenti positivi nelle attitudini emotive. Se la pratica è efficace, specialmente concentrandosi sul Dantian inferiore si genereranno vari fenomeni. Innanzitutto, vi sarà una sensazione di piacevole calore che, provenendo dal Dantian, si estenderà ad altre parti del corpo. Questa sensazione può diffondersi verso l’alto attraverso il petto fino alla bocca, o può volgersi all’indietro attraverso l’ano, per poi procedere lungo la spina dorsale fino alla testa e giù di nuovo attraverso il petto.

Ancora, la sensazione di calore può semplicemente irraggiare dal Dantian direttamente verso tutte le parti del corpo. Questo calore non è come il caldo ordinario, ma è una sensazione ricca e nutritiva. In questo stadio si percepisce che le tensioni ed il disagio del corpo iniziano a dissolversi. Alla fine, rimane solo una profonda sensazione di agio e rilassatezza. Ci si può addirittura dimenticare totalmente del corpo. La sensazione di agio e piacere, tuttavia, rimane. Questo è il livello più alto di esperienza che si può realizzare concentrandosi sul Dantian. È un livello antecedente all’esperienza del Samadhi propriamente detta.

Perché si sviluppi un profondo Samadhi, la tecnica deve procedere ad un livello più sottile. La meditazione sul respiro e sul Dantian sono buone pratiche per stabilire un punto di partenza per il Chan od altre forme di meditazione di chiara visione (insight). Tuttavia, perché il cammino buddhista giunga a compimento ci si deve basare sulle sei porte meravigliose od altre forme di meditazione, come i quattro fondamenti della consapevolezza.”

-Conclusioni

La vicinanza dei metodi cinesi di Dantien e respirazione rispetto alle tecniche Yoga ci ricorda che tutti questi concetti nascono sempre dal Tantra, e si sono semplicemente evoluti in luoghi diversi in modi diversi. Attingiamo dunque, ove possibile, a questi concetti, in modo da integrare e potenziare sempre la nostra pratica. Come dice il maestro Sheng Yen la meditazione attraverso i Dantien può essere un’ottima preparazione allo stadio successivo del Samadhi.

Relazione a cura di Moira Pulino, insegnante Yoga.

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