Tango fluido. Mi guardo attorno e vedo lui, l’uomo con cui vorrei ballare da tempo che però fa finta di niente. Lo miro, lo scruto, gli sorrido, sento che sarebbe una bellissima tanda. Passa abbracciato ad un’altra. ‘Non sa cosa si sta perdendo’ penso io. O forse lo sa e non gli interessa. Tango complicato. Non demordo e sulle note di Di Sarli gli incollo gli occhi addosso. Siamo all’aperto, c’è un vento mite, aria di notti d’estate, odore di salmastro. Stasera mi sento bella, ho la pelle dorata, un trucco lieve, un vestito leggero. Tango complice.
Io suo sguardo vola lontano, niente, inutile insistere, non mi vuole.
Tango deluso. Poi arriva lui, il ballerino in sordina e sceglie me. Accetto con stupore e m’immergo in un ballo inconsueto, una musicalità precisa e personale. Tango divertente. È incredibile quanto il ballo ti dia sempre una seconda possibilità che può essere addirittura migliore della prima.
Tango sorprendente.
Vanna Gasparini
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